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giovedì 25 dicembre 2014

Meowy Christmas!

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Meowy Christmas!
Tra queste pagine non poteva che essere tale!
Un Natale speciale, pieno pieno di nuovi intenti e di ricerca! Quella che serve per essere felici, quella che porta ad illimitate possibilità, quella che regala sempre il sorriso. La soddisfazione di urlare "ce l'ho fatta!", l'orgoglio di poter condividere una gioia o semplicemente la consapevolezza di essere fortunati.
Un Natale luccicoso e d'allegria assieme a questi animi puri: i nostri gatti! Loro ci accompagnano un po' ogni giorno lungo il sentiero della vita riempiendola e rendendola pregna di significato.
Un grazie a loro. Un grazie al loro amore incondizionato, alla fiducia che ci danno. Grazie perché ci rendono migliori e ai loro occhi non potremmo esser più perfetti! Grazie per la quotidiana meraviglia con cui affrontano gli eventi (tutti) e la curiosità insita in loro che li rende così speciali. Grazie per le fusa e le "testatine" affettuose, grazie per quelle codine "a punto interrogativo" che raccontano la felicità più di ogni altra cosa. Grazie di esistere!
Sì, è proprio il caso di dirlo!

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Ma voi amici, come vivete questo periodo dell'anno? Lo condividete assieme ai vostri amati gatti? E loro piuttosto, cosa fanno per farvi sorridere?
Il mio primo continuava a salire il tronchetto dell'albero di Natale facendo cadere sistematicamente tutte le palline e decorazioni! Arrivava fin su in cima e poi... non sapeva più come venir giù! Ancora quando mi sovvengono questi episodi rido di gusto ed immediatamente sento quel calore nel cuore che solo questo periodo dell'anno sa regalare!
Come potete vedere in un post così breve ma così pieno di intenti proprio non riuscivo ad esimermi dal pubblicare quante più foto natalizie fosse possibile farci entrare... e così prendetela come viene! Amatevi, accarezzate i vostri miciotti, regalategli crocchette buone e pappa golosa, una cuccetta nuova o un cuscinetto morbido e vivete profondamente anche con loro queste feste!

E' con il cuore e tanti peli, con amore ed infinite fusa che  vi auguriamo un sereno Natale!

domenica 14 dicembre 2014

Da capire...


...quando si dice che i gatti sono avanti!

martedì 9 dicembre 2014

La bacheca

Inauguro oggi una bella iniziativa che mi va di portare avanti nei mesi a venire! E' molto semplice e richiede poco impegno! Voglio inserire una vera e propria bacheca sulla quale apporre ogni mese la foto di uno dei vostri cuccioli! Che abbiate cani, gatti, canarini, pesci rossi, iguane o anche serpentelli, beh noi saremo felici di inserire la loro foto nella nostra home page come "AmoreAnimale del Mese"!
Che ne dite? Vi va di vedere il vostro amore peloso (e non) diventar famoso?
Anche senza diventar famoso... vi va di condividere con noi orgogliosamente la foto più bella che ritrae i vostri amici animali? Inviatela a Silvia (rumoredifusa@gmail.com) o a Roberta (neltempoliberofaccioilgatto@gmail.com). Noi non aspettiamo altro! ^_^
Noi con orgoglio vi mostriamo le nostre!
Nella foto a sinistra Miu e Mia di Roberta! Nella foto a destra Paciocca di Silvia!

lunedì 1 dicembre 2014

Un gatto (impacchettato) sotto l'albero!

Buon lunedì amici! Natale si avvicina a grandi passi... e c'è chi sta già pensando ai regali da impacchettare e da mettere sotto l'albero! Quanti hanno un gatto sapranno bene che non c'è regalo migliore che la sua felina presenza quotidiana nelle nostre vite... e per ricordarcelo in maniera veramente simpatica, ho scovato questo fantastico video: "Come impacchettare un gatto per Natale"! Ecco che questo pazientissimo e mite gattone si lascia impacchettare con carta regalo e addirittura un bel fiocco rosso... la "tortura" dura poco, ma quando lo vedrete infiocchettato, vi verrà davvero in mente che non c'è regalo che valga più del vostro adorato micio!


Buon dicembre gattoso a tutti!

lunedì 24 novembre 2014

Cinque per cinque!

Buongiorno cari Truefelini (posso chiamarvi così o mi tenete il broncio?)!
Oggi non voglio tediarvi con post lunghi, informativi... e nemmeno divertenti!
Oggi sono curiosa! Curiosa come un gatto!
E mi andrebbe tantissimo di farvi cinque domande!
Insomma cinque domande per cinque risposte! Le vostre!
Che mi dite? ^_^

1) Ricordi dove eri quando hai scelto il nome del tuo primo gatto e perché?

Ok, vi rispondo anche io, ché non mi sembra giusto non condividere con voi questi episodi di vita!!!
Ricordo perfettamente il momento in cui scelsi il nome del mio primo amore peloso. Avevo 15 anni e, seduta sul pavimento di casa con questo batuffolo piccolo piccolo sulle gambe, pensavo a quanto fosse buffo! Così piccolo (aveva appena 2 mesi) e spelacchiato ma con una testa pelosissima! Sembrava una caricatura. Allora all'improvviso arriva mio padre che dice "chiamiamolo Capoccione!"... Volevo morire! Ehehehe non l'avrei mai chiamato così, ma gli risposi "Nooo... ma guardalo come è buffo, quanto è dolce... è un pacioccone! Ma sì, certo! Lo chiamerò Paciocco!" e infatti fu quello il suo nome! E' ancora il suo nome!

2) Quando hai capito di essere un "umano da gatto"?

Credo di averlo sempre saputo! Il mio primo ricordo legato ad un gatto risale ad almeno 25 anni fa... quando da bambina ina ina, cercavo di prendere qualunque gatto ci fosse in strada per portarlo a casa... cioè io volevo proprio prenderli fisicamente!!!
Non c'è mai stato momento in cui avessi dei dubbi in merito! Infatti non ho mai avuto un simile trasporto per qualunque altro animale, nonostante li amassi tutti!

3) Di che colore aveva gli occhi il primo gatto che hai amato?

Il primo gatto (o meglio, la prima gatta) che ho amato non è stato il mio gatto, ma quello di mia nonna! Andavo a trovarla tutte le domeniche e mi prendevo cura di quella batuffola pettinandola e ragalandole le coccole che la sua padrona novantenne non riusciva a darle! I suoi occhi erano del color dell'oro ed aveva il musetto bianco con un milione di colori attorno! La amavo sul serio, io poi ero una bambina ed amare era così facile e spontaneo! La ricordo con immensa tenerezza, dato che durante la sua gestazione (dalla quale poi è nato Paciocco) ha dormito per due mesi a casa mia, sul mio letto, sul mio petto, sul mio cuscino. Di una dolcezza infinita aveva uno sguardo fiero e profondo!

4) Riesci a descrivere 3 caratteristiche del carattere dell'ultimo dei tuoi gatti?

L'ultimo gatto in ordine di tempo è Mia!
La mia siamesina è di una cocciutaggine inarrestabile. E' capace di grattare alla porta per ore consecutivamente se non le si dà ciò che vuole!
E' una coraggiosa inconsapevole, nel senso che essendo stata "allattata" letteralmente da un'umana, non ha per nulla paura degli estranei, ai quali è anche capace di fare le fusa appena conosciuti! 
E' un cangatto! Per lo stesso motivo descritto pocanzi, è una cucciola che ci sta attaccata come un'ombra, non le piace rimanere da sola e riporta le palline quando gliele lanciamo!!!

5) Puoi dire in sincerità di essere riuscito ad educare il tuo gatto (o i tuoi gatti)?

Ehm... beh... insomma... diciamo che per certi versi sono stata più brava con le seconde (Miu e Mia) che con il primo (Paciocco), dato che le ultime non hanno vizi riguardo al cibo, invece il primo l'avevo viziato in maniera evidentissima. Le seconde sono educatissime per quanto riguarda il discorso "pettine e spazzola", mentre il primo non ne voleva proprio sapere. Infine Miu e Mia sanno cosa possono e non possono fare... anche Paciocco lo sa, solo che lui me lo faceva davanti agli occhi, Miu e Mia me lo fanno di nascosto, quando non guardo!!!
Su questo son più furbe!

Ora tocca a voi! Che mi raccontate? :)

lunedì 17 novembre 2014

martedì 11 novembre 2014

Un novembre da gatti!

Ed è partito anche novembre, con le sue nebbie, le sue piogge e il suo lento incedere autunnale... più lieto è il rincasare serale, magari mettendo via un ombrello bagnato, prima di riabbracciare i nostri pelosi di casa che ci aspettano tranquilli al calduccio. E altrettanto miti sono le serate da trascorrere insieme, tra coccole, fusa ed effusioni feline... mentre fuori cade la pioggia novembrina, alla quale dedico la poesia di questo mese, di Ada Negri.



Pioggia d'autunno - Ada Negri

Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia
che s'imbeve di te sin nelle fibre
che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo;e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.
So che annunci l'inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d'autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde. 

mercoledì 5 novembre 2014

Micini o micioni?

I micini piccini piccini sono irresistibili: teneri, curiosi, batuffolosi, soffici, pieni di energie e naturalmente simpatici! E crescendo? Magari perdono un pò di quell'aria tenera e smarrita, diventano micioni sicuri di sè, flessuosi, lucidi e indipendenti, conservando però quell'innata vena giocosa e curiosa. Come questi due stupendi felini: Cole il panterino e Marmalade il tigrotto rosso... ripresi in video da piccini e da adulti!


Spesso le persone preferiscono i gattini, anche nell'adozione, senza considerare però l'impegno e l'investimento di energie che richiede un micetto giovane, che è da seguire ed educare proprio come un bambino... adottare un adulto, dal carattere già definito e dalle abitudini più regolari, potrebbe essere in tanti casi una scelta vincente. E voi preferite i micini di poche settimane o i gatti adulti?

venerdì 31 ottobre 2014

Sincronia di vita

Mirko e Maya sono gemelli e vivono in campagna. Si alzano al mattino di buon'ora e aiutano la nonna Alba con pollaio e maiali.
Amano i prati, guardare il sole nascondersi dietro le nuvole e la marmellata di amarene.
D'estate corrono fino al lago, d'inverno invece corrono poco perché il nevischio - hanno imparato presto - è pericoloso.
Mirko e Maya hanno una passione: loro dipingono. Guardano la natura e dipingono. Ma non come i normali bambini ognuno per suo conto... loro dipingono insieme, sulla stessa tela. E non importa quanto verde utilizzerà Maya per quel prato, tanto ci sarà sempre Mirko ad equilibrarlo con gialli, rossi e pervinca dei fiori di primavera. Nemmeno quanto ombreggerà Mirko quella solitaria collina, perché Maya con maestria tornerà ad illuminarla con bianchi e beige di perle di sole. Così i pennelli scivolano e raccontano storie fantastiche di mondi inventati e lontani, dove meravigliose creature insegnano a giocare con le bolle e fate scintillanti ragalano il potere di trasformare le nuvole in zucchero. Un giorno Maya racconta di un fiore triste e solo, preda di un vento tormentoso e contemporaneamente Mirko costruisce con una pennellata una teca colorata e raggi di sole ad aprire quella tela grigia. La loro maestria nel comporre immagini celestiali è pari solo a quella dei grandi artisti!
Un giorno, in un freddo mattino dicembrino, Mirko si sveglia piano, scivola giù dal letto, inforca i suoi occhiali e, ciabattine ai piedi, scende silenziosamente le scale fino alla stanza a loro adibita a studiolo. Ancora col pigiama stende un grande foglio a terra e comincia con marroni, un po' d'ambra e qualche verde a riprodurre il sogno appena fatto.
Camminava su un sentiero acciottolato e seguendo la scia di un buon profumino di biscotti appena sfornati s'addentra in un giardino dalle alte siepi che conduce ad una villetta bianca. A pochi passi da lui improvvisamente compare una specie di lince, o forse un gatto, il quale agitando la coda l'invita a seguirlo. Incuriosito da quella elegante danza, Mirko lo segue e piano piano riesce ad avvicinarlo. Tende la mano per riuscire ad accarezzarlo quando anche un'altra lince, o un altro gatto, gli si avvicina annusandolo. Sono due. Sono uguali. E lui sa che hanno immensi poteri.
Risvegliatosi, quindi, cerca in tutti i modi di mantenere vivida nella sua mente l'immagine di quei due felini meravigliosi. Così su quel foglio bianco, matita e carboncino in mano, comincia a delinerane i primi tratti.
Mia e Mao
Il sole si leva alto e porta in quella stanza anche Maya che entra e non dice una parola, ma porge i biscotti appena sfornati dalla nonna a suo fratello. Poi resta ferma a guardarlo per un po' e quando sente che lui manca di colore o inventiva, lei aggiusta e ricompone, secondo una logica che solo i gemelli conoscono. Quindi gli parla dei progetti sul suo pomeriggio, ha scoperto una giardino d'alte siepi e vuole andare a perlustrarlo. Mirko non ascolta.
Al calar della sera il quadro è quasi completo, ma il giovane disegnatore non ha intenzione di lasciarsi sopraffare dal sonno. Avrebbe terminato l'opera, anche se Maya l'aveva lasciato da solo.
Un po' di smeraldo negli occhi dei due mistici animali, che fieri scrutano il mondo dal basso di un pavimento pieno di colori e tempere; un po' di marrone castagna a rifinirne il manto ed ecco che la magia sembra completa. A notte inoltrata, orgoglioso e felice Mirko sente di potersi allontanare e godersi il calduccio del suo morbido letto.
Sale le scale trascinando un po' i piedi, apre piano la porta della camera e fa per raggiungere il suo cuscino, quando nota che il letto accanto al suo è vuoto. Maya non c'è. Sarà in bagno - pensa tra sé in un lampo di genio. Si stende con un sorriso e cade nel sonno immediatamente.
Due linci, o due gatti, corrono fianco a fianco e fanno una gara. Il primo si chiama Mao, è maschio ed è il più scuro dei due, anche negli occhi. L'altro è femmina, il suo nome è Mia ed ha baffi e bargigli bianchi, lunghissimi e lucenti. Percorrono a perdifiato una strada di campagna che va verso una collinetta dietro la quale una lunga e perigliosa discesa porta ad un laghetto vicino. E' giorno ma il vento è forte e gelido. Mia percorre la strada verso la vallata in modo audace, sembra non riuscire a fermarsi. Mao la segue ma resta indietro. Poi una scivolata, un miagolio acuto e un sonoro crac lasciano Mao inebetito. Mia è arrivata al laghetto ghiacciato, ma la troppa spinta ha spaccato la superficie in un punto vicino alla riva. Ora si tiene con le zampe anteriori ancorata al terriccio, ma il busto è dentro l'acqua gelata. Prendendola per la collottola, Mao prova a tirar su la sorella...
Mirko sgrana gli occhi svegliato dal suo stesso sogno. Si volta verso Maya, ma il letto è ancora intatto. Si alza svelto, in agitazione mette un giaccone sul pigiama, prende una coperta e scende giù, scarponi infilati di corsa, si precipita fuori. E' quasi l'alba. Sua sorella è in pericolo.
Corre più veloce di quanto le sue gambe gli permettano. Corre come mai nella sua vita. Corre come se tutto dipendesse da questo. Corre, cade, si rialza, corre.
Giunge alla riva del lago, ne percorre il perimetro, quando un cumulo indefinito appena distante gli si staglia di fronte. Si avvicina con cautela, stringe gli occhi per capire. E' Maya, è stesa sul nevischio, è bagnata fradicia. Accanto a lei due linci. No! Due gatti enormi, che somigliano alle linci. La circondano e proteggono. Mirko tende una mano, si lascia annusare, infine posa la coperta sulla sorella. Le si stende accanto tra i due fieri felini, mentre il sole comincia a posarsi sui primi rami.
Non sa quanto tempo sia trascorso da quel giorno, non sa quanto sia stato reale il sogno, la corsa... quel disegno. Mirko sa che, in sincronia con il battito del cuore di sua sorella, il suo ora fa festa.


NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autrice, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone è puramente casuale. La fotografia adoperata per dare un volto a Mia e Mao è stata deliberatamente prelevata da internet - I'm 'feline' good  board su Pinterest - in quanto libera da copyright. Chiunque ritenesse di esserne il proprietario intellettuale è pregato di inviare una email a netempoliberofaccioilgatto@gmail.con richiedendone la rimozione. Come da disclaimer presente in "True Feline good Blog" è vietata ogni riproduzione totale o parziale dei testi presenti in queste pagine previa richiesta all'autore stesso.

lunedì 27 ottobre 2014

Just dance!


Ok, fa ridere solo me?

lunedì 20 ottobre 2014

Completo o complementare?

Buongiorno Truefelini!
Navigando in rete un po' di giorni fa, m'è saltata all'occhio la richiesta di una utente su un forum che chiedeva se una specifica marca di cibo per gatti potesse essere dannosa per il suo micio! Nello specifico, si domandava se quella determinata carne fosse troppo ricca di proteine e quindi potesse a lungo andare danneggiare i reni del suo batuffolo.
Da questa discussione è quindi nata in me la volontà di condividere con voi alcune nozioni sul cibo per animali che si vende in commercio e che mi sono ritornate utili con le mie due gatte.
L'idea di base è che tutti i nostri amici pelosi hanno bisogno di un apporto non solo proteico dal cibo, ma anche di grassi, carboidrati, vitamine, minerali e fibre.
E' importante perciò imparare a dosare la giusta percentuale di apporto calorico costituito da tutti questi parametri! E' giusto valutare che l'energia derivante dalle proteine non deve superare il 25% del totale giornaliero, il restante 75% deve essere suddiviso a scalare a partire dai grassi. E' in questo ambito che subentra la differenziazione tra cibo secco ed umido.

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IL CIBO SECCO
Il cibo secco può essere sostanzialmente definito completo, dato che possiede tutte le caratteristiche energetiche utili al gatto e ben distribuite in modo tale che, volendo, egli potrebbe nutrirsi anche solo di quello per tutta la durata della sua vita.
A questo punto è sempre giusto valutare grazie alla preziosa regola del buon senso quanto il proprio amico peloso sia sedentario. Naturalmente si fa riferimento a gatti che abitano in appartamento e che possono avere difficoltà a reperire stimoli (e cibo) interessanti da fonti esterne!
In definitiva se deste da mangiare al vostro cucciolo solo crocchette, dovreste preoccuparvi di fornirgli una bella ciotola di acqua fresca sempre disponibile e di scegliere il gusto che più gli piace! Nulla più, perché la dose giornaliera di elementi nutritivi fondamentali è completamente soddisfatta!
Inutile aggiungere quanto alcune marche siano preferibili a quelle fin troppo pubblicizzate. Per ogni dubbio infatti è sempre bene studiare l'etichetta!
Vi lascio i valori di riferimento consigliati dalla AAFCO (American Association of Feed Control Officials) utili a ritenere un cibo "completo". Tali valori non solo sono riconosciuti a livello internazionele, ma danno anche un'idea di quanto a volte alcune ditte che distribuiscono e inscatolano alimenti per animali siano poco serie.
- Proteine: minimo 26% adulti, 30% cuccioli e gatte in allattamento
- Grassi: minimo 9%
- Calcio: minimo 0,6% adulti, 1,0% cuccioli e gatte in allattamento
- Fosforo: minimo 0,5% adulti, 0,8% cuccioli e gatte in allattamento
- Rapporto tra calcio e fosforo: compreso tra 0,9 e 1,5 (valore ottenuto dividendo la percentuale del calcio per la percentuale del fosforo)
- Magnesio: minimo 0,04% adulti, 0,08% cuccioli e gatte in allattamento
- Vitamina A: minimo 5000 IU/kg adulti, 9000 IU/kg cuccioli e gatte in allattamento; massimo 750.000 IU/kg
- Vitamina D: minimo 500 IU/kg adulti, 750 IU/kg cuccioli e gatte in allattamento; massimo 10000 IU/kg
- Taurina: minimo 0,10% (o 1000 mg/kg) nei cibi secchi, minimo 0,20% (o 2000 mg/kg) nei cibi umidi

In pratica se sull'etichetta i valori che leggiamo soddisfano le percentuali sopra riportate, possiamo fidarci di cosa stiamo dando al nostro amico a quattro zampe!

IL CIBO UMIDO
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Il cibo umido invece ha bisogno di particolare attenzione, quindi di una buona dose di pazienza. Sì, perché per ogni scatoletta, bustina gelificata o pappa al naturale, sarà sempre bene leggere l'etichetta! E' qui infatti che vengono espresse (più o meno chiaramente, dipende dalla marca) le percentuali totali di proteine, grassi, carboidrati ecc.
Attenzione a quelle che contengono solo carne al naturale o solo pesce. E' di queste che il gatto NON deve cibarsi per tutta la vita. Infatti questo tipo di cibo viene definito complementare perché apporta al gatto una dose massiccia di proteine, ma è mancante di grassi, vitamine e minerali. Se proprio il vostro peloso non sa rinunciare a queste bontà, è sempre bene distribuirlo in modo che non superi il 20% totale dell'alimentazione quotidiana.
In ogni caso meglio prediligere alimenti che contengano anche verdure, che posseggano valori di proteine calmirati alla quantità di cibo e integrare i pasti con le crocchette.

PERCHE' ALCUNI VALORI SONO IMPORTANTI
Come ho accennato in precedenza la variabilità dell'alimentazione del gatto è fondamentale, ma vediamo perché a partire dai suoi componenti.
Proteine: i gatti vengono definiti "carnivori obbligati" poiché durante l'evoluzione hanno sviluppato un apparato (digerente, olfattivo, di masticazione, muscolare) che li favorisce non solo nella caccia, ma anche nella individuazione di alcuni odori derivanti da specifiche proteine animali. La carenza di questo fondamentale apporto potrebbe addirittura abbreviare la loro aspettativa di vita. Nello specifico la carenza della proteina Taurina può causare patologie a carico degli occhi, del cuore e metaboliche.
Grassi: evoluzionisticamente i gatti si presentano come animali estremamente attivi. Si pensi alla caccia e alle attività di esplorazione e lotta tra membri. I grassi quindi acquisicono un valore elevato come potenziale riserva di energia per l'animale. Tuttavia la sedentarietà che colpisce le creature che abitano le case non deve essere mai sottovalutata. Sta al buon senso del padrone educare il suo amico peloso all'attività fisica con i tipici "distrattori" da casa: palline, topolini finti, piumette, canne con pendagli.
Vitamine: una peculiarità del metabolismo felino è l'incapacità di sintetizzare le vitamine A e D, per questo motivo i gatti potrebbero esserne carenti. Fortunatamente sono più che presenti nella carne e pesce fresco, anche per questi motivi, i gatti rientrano nella categoria dei "carnivori obbligati".
Fibre e sali minerali: purché con moderazione, anche loro hanno bisogno di tali sostanze per il sostentamento, pena carenze metaboliche, patologie neurologiche, cardiache e renali (con eventuali formazioni di calcoli).
Amidi e zuccheri: è stato rilevato che i gatti sono insensibili al gusto "dolce", per questo motivo non essendo provvisti di papille gustative necessarie, è anche probabile che l'evoluzione abbia reso il gatto incapace di digerire alcune sostanze che contengono amidi e zuccheri (alcuni dei quali dolci). Se ne sconsiglia infatti la somministrazione, se non in quantitativi realmente minimi. Difatti un'assunzione eccessiva di tali sostanze può portare a diarrea cronica e patologie renali.

Termino questo  post con un consiglio personale.
Informatevi, informatevi e informatevi. Lasciatevi guidare dal cuore (e dal veterinario) in ciò che ritenete sia il meglio per il vostro cucciolo e sicuramente il pezzettino della vita che condividerete assieme a lui sarà prezioso come non vi aspettavate!

NOTA: Le informazioni sopra riporatate sono semplice frutto di studi personali accumulati durante gli anni, grazie ad articoli e letture che hanno potuto arricchire la mia conoscenza in tale ambito. Per questi motivi non devono essere assolutamente sostituiti ai consigli del veterinario. Solo tale figura professionale potrà consigliarvi nel migliore dei modi!

lunedì 13 ottobre 2014

Frammenti di Contest - Viviana

Buongiorno a tutti! Oggi, per allietarvi l'inizio della settimana, vi proponiamo un frammento della "giornata da gatto" di Viviana, autrice del blog Non solo botte, che ci ha inviato in occasione del nostro contest S'i fossi gatto. Pubblicheremo il testo integrale al termine del contest... intanto godetevi questo frammento, dal suo punto di vista felino:

"Al canto della cinciallegra si sovrappone adesso quello della cincia e, un po’ più lontano, un merlo alza la sua voce al cielo grigio. Mi avvicino a Clara, che si sta preparando un caffè, e mi struscio contro le sue gambe infagottate nel pigiama felpato; la guardo, mi guarda; ormai ci capiamo al volo, noi due, tanto che si allontana dai fornelli e viene ad aprirmi la porta, così che io possa uscire di casa. Dopo anni di convivenza, non vorrei sembrare presuntuosa, credo di poter dire che sono riuscita ad addestrarla a dovere. Bastano pochi passi e all’asfalto della città si sostituisce l’erba del parco pubblico. I miei polpastrelli rabbrividiscono al contatto della fresca rugiada, ma non è freddo: è il brivido della caccia quello che ora mi attraversa il corpo. Si dirama dai polpastrelli ad ogni fibra del mio essere. Mentre gli uccelli innalzano il loro canto al cielo, le mie orecchie si tendono nell’aria fresca del mattino, percependo anche il suono dei rami che vibrano sotto il peso di pennuti di pochi grammi."

Non anticipiamo nulla!!! I nostri giudizi sono secretati... ma voi cosa aspettate a mandarci i vostri scritti? Raccontateci come sarebbe essere gatti, immedesimatevi nelle loro zampette felpate e nei loro occhi smeraldini, e scriveteci la vostra giornata ideale da felini!!!


http://truefelinegoodblog.blogspot.it/2014/10/si-fossi-gatto-il-contest.html

martedì 7 ottobre 2014

Un ottobre da gatti!

Ed eccoci arrivati anche in ottobre, il mese in cui l'autunno si rivela nella sua forma migliore: il sole regala ancora giornate miti e sfavillanti, ma le notti diventano più lunghe e fredde; gli alberi si rivestono di tutte le più calde sfumature, mentre noi possiamo gustare la frutta più zuccherina e pastosa: castagne, zucche, ma anche nespole, patate americane, cachi... è il mese in cui gli uccelli migratori spiccano il loro volo, i ricci iniziano a cercare un posticino per il letargo e i gatti... beh, i gatti decidono che è il momento giusto per ingrassare e poltrire, ancora di più di solito se possibile! Del resto quando, se non in ottobre, c'è scusa migliore?


Ottobre
Ottobre, che splendido mese!
Le piante s’avvolgono in drappi
di porpora e d’oro; e fra strappi
di nuvole, il ciel di turchese
risuona di gole canore:
son stormi di allodole bionde
che migrano e cantan gioconde
la gioia che chiudono in cuore.
Le rondini sono partite;
ma tornano già i passerotti
che frugan le siepi dei fossi
in traccia di larve assopite.
Le belle cotogne odorose
ammiccan fra lucide fronde
e il loro profumo s’effonde
con quello dell’ultime rose.
A specchio dei fiumi turchini
ondeggiano veli di brume.
Le viti, nel placido lume,
sciorinan topazi e rubini.
E intanto per campi dimessi,
reggendo gli aratri, i bifolchi
rivoltan le zolle dei solchi
per fare la culla alle messi.
Oh, sia benedetto il lavoro,
la forza operosa e inesausta
che rende la vita più fausta,
che dona ricchezza e decoro!
Per questo, bambini, or conviene
tornare alla scuola contenti;
là avrete pur voi le sementi
che frutti daranno di bene. 
Gino Striuli

mercoledì 1 ottobre 2014

S'I FOSSI GATTO: IL CONTEST!

Gattofile e gattofili di tutto il mondo, unitevi! Noi di "True Feline Good Blog" abbiamo un annuncio speciale per tutti voi: oggi indiciamo il nostro primo contest, "S'I FOSSI GATTO", completamente dedicato al mondo dei gatti e in particolare alla vostra idea di felinità!
Avete mai provato a mettervi nei panni... ehm, nelle zampe, dei vostri beniamini pelosi? No? E' giunto il momento di farlo, perché il contest che vi proponiamo ruota attorno a questa idea: immaginate di trascorrere una giornata da gatto e raccontateci cosa fareste se poteste vivere questa impareggiabile esperienza! Sareste placidi gatti tigrati, eleganti e vezzosi persiani, o misteriosi panterini? Amereste il tonno, il pollo o le sardine? Preferireste cacciare in solitudine o ingaggiare lotte ed inseguimenti giocosi con altri mici? E ancora: dormireste sui letti, accanto a camini o su amache appese in giardino? Sbizzarritevi, lasciate correre la fantasia e raccontateci come vedreste il mondo dal punto di vista felino!


Regolamento del contest "S'i fossi gatto"
1. Scrivete un racconto sulla vostra giornata tipo, vestendo i panni di un gatto e inviatecelo via mail a neltempoliberofaccioilgatto@gmail.com oppure a rumoredifusa@gmail.com con queste caratteristiche:
- il testo non dovrà superare i 10.000 caratteri (compresi gli spazi)
- è possibile accompagnare il racconto con una foto (un'ampia scelta è disponibile nella nostra cartella "I'm feline good" su Pinterest)
- non è possibile spedire testi già pubblicati in precedenza (in poche parole, deve essere qualcosa di inedito)
2. Tutti i racconti che ci spedirete saranno pubblicati su True Feline Good Blog
3. Il contest comincerà oggi 1 ottobre 2014 e terminerà il 1 novembre 2014 alle ore 12.00. Dopo tale orario non sarà più possibile accettare ulteriori partecipanti.
4. Verranno assegnati due premi (e spediti direttamente a casa dei due vincitori):
- un premio "crocchette": una busta di crocchette da 450g le cui preferenze possono variare nei gusti e la scelta della marca tra Royal Canin, Hill's e Purina.
- un premio "libresco", di un libro a scelta tra i seguenti (cliccate sulla didascalia sotto la copertina per saperne di più su ogni libro):

Librone per gattofili!
Storie vere di gatti
Gatti nel mondo











5. Al termine del contest e comunque entro il 1 dicembre 2014, Silvia e Roberta sceglieranno i due testi migliori a loro insindacabile giudizio secondo questi parametri:
Per il premio "libro":
- scorrevolezza del testo (voto da 1 a 10)
- originalità (voto da 1 a 10)
- capacità di interessare il lettore (voto da 1 a 10)
Per il premio "crocchette":
- giudizio di piacere soggettivo (voto da 1 a 10)
6. Affinché la partecipazione al contest sia considerata valida è necessario che i partecipanti:
- espongano il banner nella propria homepage (per chi ha un blog)
- nominare altri due blogger a partecipare al contest
- diventare followers di True Feline Good Blog

Un piccolo esempio di racconto potete trovarlo qui, il racconto della giornata felina di Silvia.
Allora, che ne dite? Siete con noi? Aspettiamo di ricevere i vostri racconti, siamo curiosissime di leggere le vostre giornate da gatto!

venerdì 26 settembre 2014

Di nessuno

Odio.
Era puro odio, il suo.
Da almeno due mesi Filippo tornava a casa dopo una estenuante giornata di lavoro e invece di infilarsi pigiama e ciabatte doveva chinarsi dolorosamente sulle ginocchia e pulire il suo terrazzo. Sì, perché da due maledettissimi mesi una nuova famiglia si era trasferita nella villetta sottostante e aveva portato con sé una vera e propria infestazione! Un'infestazione di peli, miagolii e un odore nauseabondo di topi e uccellini morti... o almeno questo era ciò che immaginava fosse la vita con un gatto!
Filippo provava un fervente disprezzo per i gatti. Non riusciva a vederli, figurarsi toccarli... ma la sua casa... ah, la sua casa era come un tempio, così come il meraviglioso terrazzo che durante quei sette anni era riuscito a trasformare in un'oasi colorata di piante rare e gemme floreali di assoluta bellezza.
Lupin
In una domenica soleggiata di fine giugno un improvviso rumore aveva svegliato il giovane. Lui, all'ombra del gazebo costruito con legno di faggio, si cullava nel lieve dondolìo dell'amaca comprata il giorno prima. Non ci volle molto per capire che c'era qualcosa di rotto a terra. Uno, due, poi tre piccoli vasi di coccio erano stati frantumati e nemmeno il tempo di contarli tutti che altri continuavano a cadere dalle loro pedane. Certo, non era possibile cascassero da soli. Filippo alzò la testa dal cuscino cercando di non ostentare quell'aria dubbiosa che invece aveva stampata in faccia e con gli occhi ridotti a fessure cercava la fonte di quel disastro. Pochi secondi ed eccola lì: una macchia scura non ben definita che si defilava dal parapetto del terrazzo e si gettava nel vuoto.
Fu in quel momento che il giovane sgranò gli occhi e decise che era arrivato il momento di alzarsi - bando alla prudenza, non c'erano ladri, era solo un gatto... suicida per giunta! -  corse in direzione del luogo dove poco prima si era posato il felino e si sporse per guardare oltre il muretto. Il gatto era lì, nella terrazza della villetta poco più in basso ed ora che riusciva a guardarlo bene, notò aveva una evidentissima macchia bianca sul muso a forma di papillon.
Ma certo, che stupido! Non s'era buttato! aveva immediatamente pensato Filippo <<Peccato!>> aggiunse ad alta voce.
Era sempre stato un cinico. Nulla delle normali carinerie convenzionali l'aveva mai toccato. Strafottente più d'ogni altro, egocentrico come pochi, doveva questo suo carattere alla sgradevole sensazione che lo investì quando suo padre lo abbandonò a due zii insopportabili, insegnandogli che l'amore per un figlio è solo una manovra di marketing per vendere giocattoli a Natale.
Ora, da adulto, non doveva dar conto a nessuno che parlasse, urlasse, gioisse o persino pensasse, men che meno miagolasse. La sua attenzione veniva attratta solo da denaro, design e perfezione.
In quel giorno però dovette amaramente ammettere a se stesso che la sua vita sarebbe cambiata!
Dopo più di otto settimane, a settembre inoltrato, era sfinito... la terrazza era stata completamente distrutta dalle quotidiane "visite" di Lupin - aveva deciso di dare un nome a quella bestiaccia, che gli ricordava il noto ladro di preziosi - il quale tornava di notte (in cerca di topi), di giorno (in cerca di uccelli) e di pomeriggio (probabilmente sperando di entrare in casa e trovare anche lì qualcosa di commestibile). Per giunta i suoi padroni - o almeno quelli che avrebbero dovuto tenerlo segregato in casa - sembrava non dessero peso alla cosa e addirittura una volta, minacciati di venir citati per danni, se ne lavarono le mani adducendo che il gatto fosse un randagio. Naturalmente mentivano, ma Filippo non avrebbe saputo come fare per dimostrare il contrario.
E così in un fresco pomeriggio, decise di mettere le scarpe da ginnastica e una tuta comoda, quindi, scala di corda e macchina fotografica alla mano, seguire quel pestifero felino cercando di appropriarsi del maggior numero di prove possibile.
L'attesa non fu lunga perché con fare guardingo Lupin cominciava ad aggirarsi nei pressi del rigoglioso giardino. Ci volle più di mezz'ora prima che decidesse che quella bella fetta di carne - lasciata a posta da Filippo a terra lì vicino - potesse essere sgraffignata e portata alla base. Ora bastava solo individuare quale fosse la base!
La presa del micio era salda sul cibo, uno sguardo tutt'intorno e via con un salto sul parapetto per lanciarsi velocemente dabbasso.
Il giovane aveva immortalato tutto il passaggio con la macchina fotografica. Ora si calava con la scala un metro e mezzo più in basso, nel terrazzo dove era sparito quell'essere peloso immondo. Pochi secondi e riusciva di nuovo a individuarlo. Infatti con nuova tranquillità il gatto si dirigeva verso un piccolo muretto nascosto che faceva da ponte comunicante con un altro palazzo, superando l'abitazione dei suoi vicini.
E' davvero un randagio! Diamine, non potrò fare causa a quei due stupidi! pensò Filippo, concludendo che sarebbe stato meglio aggiungere una rete al suo giardino, piuttosto.
Mentre faceva per tornare indietro - in fondo, era in piena proprietà privata, se l'avessero visto l'avrebbero arrestato! - si accorse che alla fine del muretto che stava percorrendo Lupin era stata sistemata una trappola nascosta, di quelle a scatto con punte acuminate di metallo (probabilmente posizionata lì dagli stessi vicini).
Musetto
A distanza di anni, pensando a quel giorno, ancora continuava a domandarsi perché si comportò in quell'assurdo modo.
Lasciò cadere scala e fotocamera e prese a correre verso il gatto. Quest'ultimo si accorse in ritardo dell'arrivo del ragazzo e inaspettatamente ebbe un comportamento azzardato provando a difendersi saltandogli addosso. Fu per questo motivo che Filippo si ritrovò a scaraventarlo il più lontano possibile sul terrazzo opposto, fino a lasciare che si perdesse nel vuoto sottostante.
Era stata una bracciata istintiva.
Voleva aiutarlo.
Voleva solo aiutarlo, ma ora sudava freddo col cuore che gli martellava nel torace. Con due passi pesanti si portò dall'altra parte arrivando a dare un calcio a quella trappola metallica. Notò in un angolo la fetta di carne che poco prima Lupin aveva in bocca e poco distante vide il musetto nero di un gattino minuscolo spuntare da dietro una palizzata.
Gattino che probabilmente aspettava il suo papà.
Quel gatto ladro ricopriva nel migliore dei modi il ruolo di padre che da sempre il suo aveva rifuggito.
Quel gatto ladro rubava per sfamare il suo cucciolo.
Quel gatto ladro forse era una femmina.
Quel gatto ladro non gli era saltato addosso per difendersi, ma per difendere il suo cucciolo.
Quel gatto ladro ora non c'era più e lui stesso l'aveva ucciso.
Una statua di sale.
Chiunque avesse potuto guardarlo in quel momento, avrebbe certamente colto il terrore in volto al giovane. Con movimenti meccanici e lenti raccolse la fetta di carne, la porse al gattino in modo da avvicinarlo e lo afferrò per la collottola. Se lo mise nella felpa e tornò a casa, senza nemmeno curarsi di affacciarsi per cercare Lupin.
Ci vollero sei intere settimane per scuotere l'ormai non più cinico giovane da quel torpore misto a panico e senso di colpa; sei settimane di forzata routine; sei settimane a sfamare, riscaldare, curare e accudire il piccolo Musetto. Il cuore s'era schiuso ed aveva riversato in quell'esserino tutta l'umanità che fino a quel momento era stata negata a tutto il resto del mondo. Dopo sei settimane di dolore, sei settimane di miagolii e fusa inaspettate, sei settimane di incondizionato affetto immeritato, Filippo finalmente tornava a sorridere.
Un gatto a macchie bianche e nere col muso a papillon sbucava dal terrazzo del piano di sotto. Zoppicando, faceva cadere un vaso a terra e in due passi il suo riflesso si specchiava nuovamente nelle pupille lucide di un giovane rinato.


NOTA: I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi raccontati sono frutto della fantasia dell'autrice, pertanto eventuali riferimenti a fatti e/o persone è puramente casuale. Le fotografie adoperate per dare un volto a Lupin e Musetto sono state deliberatamente prelevate da internet - I'm 'feline' good  board su Pinterest - in quanto libere da copyright. Chiunque ritenesse di esserne il proprietario intellettuale è pregato di inviare una email a netempoliberofaccioilgatto@gmail.con richiedendone la rimozione. Come da disclaimer presente in "True Feline good Blog" è vietata ogni riproduzione totale o parziale dei testi presenti in queste pagine previa richiesta all'autore stesso.

domenica 21 settembre 2014

La "carta" dell'amore

La carta igienica sta al gatto come l'aria sta agli uccelli, come l'acqua ai pesciolini... come il cacio sta alle pere, come un cornetto a colazione! Insomma non c'è gatto di casa insensibile alla morbida e arrotolata carta bianca - ma anche a fiorellini colorata - presente nei bagni di tutte le case! Scatta una vera e propria scintilla, un amore vero e sincero che con l'andar del tempo affonda le radici e si àncora nel cuore dei nostri amici pelosi tanto che, conosciutane la morbidezza, non la lasceranno andare mai più! E' verosimile possano riscontrarsi anche casi da astinenza... ma non disperate, basterà regalargli quella kilometrica e avere molta pazienza! Sì, perché poi i brandelli bisognerà pur raccoglierli!


E come la mia saggia compagna d'avventura Silvia la prima volta ha proposto il divertente sketch alla "Simon's Cat", come potrei io stessa esimermi dal mostrarvene la chicca?


I nostri piccoli terremoti riescono ad ispirarci in modi inimmaginabili!
Ma dite un po', i vostri batuffoli come si approcciano a cotanto arrotolato cartaceo bianco? Anche i vostri son dei veri e propri disastri, oppure riescono a mantenere l'aplomb del gatto elegante?
Raccontateci, raccontatevi!

lunedì 15 settembre 2014

Feline Writers #1 - S'i fossi gatto

Avete mai pensato a cosa fareste se poteste trascorrere una giornata da gatto? Tanti di noi gattofili, ammirando i nostri affascinanti, eleganti e sornioni felini, avremo pensato più di una volta "come vorrei rinascere gatto!" o qualcosa di simile. Ebbene, facciamo un gioco: immaginate di potervi trasformare in un gatto e di poter vivere una giornata intera su quei morbidi cuscinetti felpati. Come vedreste il mondo? E cosa vi piacerebbe fare? Raccontateci la vostra idea! Intanto, io ci ho pensato... ed ecco, la mia giornata da gatto la trascorrerei così!


Anzitutto: un gatto rosso, inevitabilmente. Se fossi un gatto non potrei essere altro che un gatto rosso, con due occhioni verdi. Se la mia immaginazione fosse troppo snob e stereotipata, allora diciamo pure che sarei un gatto bianco e rosso, che fa più "normale micio di casa", senza alcuna pretesa di nobiltà. Sarei ben in carne, su questo non ho dubbi, con un bel mantello folto e lucido, la coda arcuata e le zampine pulite, pulitissime, come solo i gatti sanno tenere, nonostante calpestino terra, pavimento e tutto il mondo a loro conosciuto, ogni giorno.
A proposito di giorno, sarà bene che inizi a parlarne di queste 24 ore da felino! Ecco: la mia giornata inizierebbe in un limpido mattino di fine ottobre, in una casa accogliente ma non troppo grande, dove la notte precedente i termosifoni sono già stati accesi per riscaldarsi dai primi freddi. Mi sveglierei - puntualmente, qualche istante prima della sveglia degli umani - acciambellata in fondo ai piedi dei miei famigliari, sulla coperta tiepida di sonno. Mi stiracchierei con soddisfazione e mi avvierei, con calma e sicurezza, verso i visi dei miei compagni umani, per svegliarli con i miei baffi e le mie testatine: che giornata da gatto sarebbe, se non potessi iniziarla con le coccole? 
Non appena fossero tutti in piedi, reclamerei a gran voce la mia colazione: immagino che vorrei qualcosa al tonno, magari crocchette. E poi via: fuori casa, ad esplorare il mio giardino, fino al limitare del bosco... non ve l'ho detto? E' fine ottobre e abito in una casa in collina, vicino a un boschetto: si sentono cadere le ultime castagne, in mezzo a un sacco di ricci vuoti. Nel fitto degli alberi mi avventurerei raramente: giusto qualche metro di esplorazione, per sfuggire agli sguardi umani... un gatto ha pur bisogno di un momento per la propria indipendenza e dimensione selvaggia, al di là delle comodità offerte dagli uomini! 
E così inizierei il mio giro di perlustrazione nel giardino, godendo dei miei affinati sensi: annuserei con circospezione ogni angolo, fiuterei l'aria autunnale in cerca di segnali odorosi che possano darmi qualche informazione interessante, tenderei le orecchie per cogliere perfino il rumore del volo delle ultime farfalle. 
Qui - lo annuso con chiarezza! - è passato un riccio, si sente ancora la traccia... oh appunto, eccolo là, proprio sotto il cespuglio, addormentato! Si è costruito una tana tra le foglie ed i rametti: vorrà passare l'inverno qui, in letargo. Nessun problema, per me: i ricci non mi preoccupano.
Il giro continua tra le foglie secche, composito tappeto multicolore sull'erba umida; sotto un grande tiglio scorgo una montagnola di terra smossa e fine, ancora fresca. L'odore è irresistibile: una talpa! Mi accovaccio proprio lì vicino, con tutti i sensi tesi al massimo: udito, olfatto, vista. Voglio essere pronta, per scattare non appena si muoverà qualcosa; voglio essere spietata ed efficiente come una macchina progettata per l'agguato e l'uccisione. Voglio esserlo perché in questo momento, ubriaca dell'odore della talpa e delle circostanze selvagge (proprio ad un passo da casa mia!), non penso ad altro: a parlare è l'istinto più antico che possiedo, quello che ancora conservo nonostante l'addomesticamento.
Passa del tempo, quanto non saprei dirlo, né mi interessa più, finalmente. Sono qui, vivo intensamente nel presente e solo questo mi importa, perché è tutto quello che occorre per fare le cose bene, per vivere al meglio una giornata ed in particolare questa. Passa del tempo e le mie zampette pulite si sono bagnate nell'erba, la terra umida e fredda d'autunno ha raffreddato anche i miei cuscinetti rosa, la mia coda si sta inzaccherando più di quanto mi piaccia. Il sole è ormai alto nel cielo, in lontananza odo con chiarezza un enorme chiacchiericcio fastidioso, insistente e concitato, di non so quali uccellini, tutti radunati sui fili della corrente, pronti per "un Grande Volo". Chissà di cosa staranno parlando? Fatto sta che la talpa non si vede. Che avverta la mia presenza in qualche modo o si sia addormentata?
Sbadiglio, improvvisamente ho così sonno che trovo insopportabile l'idea di poter tenere gli occhi aperti ancora per più di un minuto. Mi scuoto, cammino con calma ma decisione verso il marciapiede e mi stendo ai raggi del sole ottobrino, dolce e dorato come miele, che scalda la mia pelliccia umida, i miei muscoli intirizziti. Socchiudo gli occhi, abbandono le membra e... mi addormento.
Il sonno è lungo ma leggero, intervallato da rumori famigliari che vengono dal giardino e dalla casa, popolato da fugaci immagini oniriche: carezze umane e topi da cacciare, calore di caminetti accessi e raggi di sole, fruscii di vento e d'ali d'uccello, crocchette al tonno per cui miagolare... ed ecco, appunto, che la consapevolezza di avere fame mi sveglia! Mi stiro di nuovo, mi lecco distrattamente la punta della coda: sento la necessità di pulirmi, ma prima ancora viene il cibo. Miagolo alla porta imperativamente e poco dopo sento passi avvicinarsi: meno male che questi umani hanno un buon udito e non mi ignorano! 
Eccomi in casa, mi dirigo spedita verso la ciotola, seguita dalla mia compagna umana che - per fortuna - pare sapere quasi sempre cosa voglio. Ecco infatti un promettente rumore di latta che si apre, e si diffonde immediatamente un odore di pollo che mi mette l'acquolina in bocca. Divoro tutto con l'urgenza di un affamato dopo ore ed ore di digiuno, con il gusto di chi apprezza al meglio il suo pasto perché giunge proprio a soddisfare l'appetito. 
La ciotola è pulita... e la luce è cambiata. Se non fossi un gatto potrei anche chiedermi che ore sono, ma che importa? Il tempo non mi appartiene, ma soprattutto... io non appartengo al tempo. 
Mi avvio pigramente verso la stanza dove c'è un grande divano e mi stendo sul pavimento fresco: dopo aver dormito tanto a lungo al sole, è così piacevole il contrasto di temperatura. Inizio a leccarmi il mantello con cura, insistendo di più tra le dita felpate, sulla schiena, alla base della coda. Mi pulisco e mi liscio con dedizione anche il musetto: passo la zampa dietro le orecchie più e più volte, con convinzione. Sento qualcuno nella stanza che dice "il gatto prevede pioggia!" e, se sapessi farlo, ne sorriderei, perché se pioverà sarà solo un caso. 
Però in effetti c'era qualcosa di diverso, là in giardino: una brezza di vento più capricciosa del solito, l'agitazione e il tumulto degli uccellini, il riccio addormentato. Qualcosa sta per cambiare. Mentre mi lecco e continuo la mia pulizia, arriva il mio compagno umano a coccolarmi: per qualche istante resto indecisa se essere seccata perché con le sue coccole mi scombina il mantello già pulito... ma basta pochissimo per farmi rilassare e sciogliere senza remore; dalla gola sento una vibrazione che si diffonde per tutto il mio corpo e lo fa risuonare su una frequenza che sa di casa, di affetto, di morbidezza, di sicurezza. La sensazione migliore del mondo: l'amore materno, l'amore di una famiglia nella quale sentirsi accolti e benvoluti. Il volto dell'uomo alle mie fusa si apre in un sorriso affettuoso, in un'espressione di gioia bambina e in quel momento - anche se io sono un gatto e non dovrei notarlo - lui sembra essere sollevato da tutte le preoccupazioni quotidiane. Sono solo pochi minuti, quando poi mi saluta con un'ultima grattatina sulla testa, ma se ne va rinfrancato. 
Le mie fusa continuano ancora per qualche istante, poi decido di averne abbastanza del pavimento e mi sposto sul divano, dove continuo la mia pulizia: devo ricominciare daccapo, praticamente!
Fuori intanto alcune nuvole coprono il sole, la luce nella stanza cambia, le mie pupille si dilatano per cogliere ogni piccolo e prezioso bagliore, sento l'alzarsi di un vento di tempesta che mi agita sottilmente. Poco dopo - o forse molto, chi lo sa? - inizia a piovere: io me ne accorgo prima degli altri, ovviamente, perché le mie orecchie sentono subito le prime stille di pioggia sul tetto, sulle foglie rosse e sul boschetto. Mi rilasso e cado addormentata, di nuovo, perché quando fuori piove e la natura si chiude nel riposo della fredda stagione, in fondo noi dovremmo poter fare lo stesso.
Mi risveglio con il buio: questa volta ho dormito davvero profondamente, non mi sono accorta di nulla! I termosifoni sono di nuovo accesi, dalla cucina vengono voci, profumi e rumori di piatti, pentole e bicchieri. Che sia già ora di cena? Non ho fame, ma devo assolutamente andare a vedere se stia accadendo qualcosa di interessante, in mia assenza, poi! 
Giungo trottando con la coda dritta e incurvata giusto alla fine, il musetto alzato verso il tavolo dove sono seduti i miei famigliari umani che, intenti nella loro cena, mi salutano con una carezza veloce. Che cosa mangiano? Mah, gli odori potrebbero essere anche promettenti, ma non riesco a decidermi se facciano proprio al caso mio: non mi pare di sentire pollo, né tonno. Mi siedo quindi a fianco delle loro sedie, quietamente, godendo semplicemente di essere in un ambiente accogliente e conosciuto, dove so di essere al sicuro e dove, basterebbe un mio miagolio, sarei accontentata. Do un'occhiata al forno acceso: vedo qualcosa di arancione che si sta cuocendo, sento un profumo dolciastro che mi lascia indifferente. Se non fossi un gatto, saprei che si tratta di zucca.
Improvvisamente mi torna la voglia di spaparanzarmi sul divano e torno con calma là, ad acciambellarmi: la serata mi mette sonno. Poco dopo - o forse molto, chi lo sa? - mi raggiungono i miei due umani, che mi sollevano delicatamente per poi stendermi sopra le loro ginocchia: sono sempre tiepidi, rispetto a me. Non avranno freddo? Mi lascio coccolare in tutti i modi possibili, facendo "la pasta" sulle ginocchia dei miei umani, mentre il buio si fa azzurrino alla luce della televisione. 
La fame arriva improvvisa e così mi alzo ronfando, interrompendo le coccole. Miagolo senza troppa energia: so che hanno già capito. Infatti la mia compagna umana mi accompagna in cucina - sono io che seguo lei, o viceversa? - e mi distribuisce nella ciotola una generosa porzione di crocchette al tonno, che mangio di gusto. Quando ho finito, resto in cucina un po', a riflettere sui rumori della casa e del giardino. La mia giornata da gatto sta per finire e l'ho trascorsa esattamente come volevo: assecondando semplicemente il mio essere, attimo dopo attimo, in quella rara libertà di cui gli esseri umani così poco riescono ad approfittare. E forse, hanno perfino dimenticato che è possibile farlo, qualche volta. Ma di che mi preoccupo io? In fondo sono solo un gatto, per oggi. 
Allora seguo a ruota i miei umani, che stanno salendo le scale dopo aver spento la tv: è già ora di dormire, per loro! Corro sulle scale nel semi-serio tentativo di farli inciampare, sentendomi improvvisamente piena di energie e giocosa: come vorrei che si mettessero a inseguirmi per la casa, divertendosi con me! Invece sono così seri e prevedibili che fanno semplicemente i loro rituali notturni: in bagno, poi in camera da letto. Io resto sulle scale per un po', giocando con un malcapitato ragno che si stava facendo la tela sulla ringhiera. 
A un certo punto le luci si spengono, la casa si immerge nel buio e nel silenzio, ma io non mi sono mai sentita così viva. Scendo le scale senza fare il minimo rumore, mi oriento alla perfezione e riesco a vedere comunque molto bene i contorni degli oggetti: la notte è mia amica. Se non piovesse, vorrei uscire per esplorare il bosco, senza pensare ai pericoli, al freddo e agli imprevisti che potrebbero minacciarmi. Per un momento mi sento di nuovo come questa mattina, durante la caccia: selvatica e libera. Se qualcuno mi osservasse, in questo momento, vedrebbe un gatto fiero e concentrato, nel bel mezzo di una stanza buia, mentre si sente padrone del mondo, del suo mondo intero.
A un certo punto la smania passa e si fa più pressante il richiamo del calore del letto: risalgo le scale con le zampe felpate, entro nella camera da letto dei miei umani - dove loro respirano già pesantemente - balzo senza un suono sulla coperta ai loro piedi. Mi accoccolo girando un pochino sul posto, prima di trovare la posizione giusta, e mi preparo a dormire. I miei occhi catarifrangenti catturano per un istante un bagliore di luce. Chissà cos'era? Non me ne curo, e mi addormento poco dopo, al termine di questa intensa giornata da gatto.
Fuori piove ancora, nella notte ottobrina. 

mercoledì 10 settembre 2014

Un settembre da gatti

Cari amici gattofili, ecco che rompo il ghiaccio con "Sketchy Kitty" e vi pubblico una piccola cartolina illustrata dedicata a questo mese: Settembre! Nelle mie intenzioni, avrei voluto illustrare gatti appisolati su una spiaggia ancora tiepida e scaldata dal sole estivo, mentre si avvicinano le piogge autunnali e si può godere dei frutti dolcissimi come uva e fichi... sì insomma, avevo cercato di riunire colori, sapori e sensazioni di ogni settembre che si rispetti!
Peccato che fin dai primi giorni di questo mese, forse sarebbe stata più appropriata già direttamente una cartolina dedicata ad "Ottobre", non credete? Pioggia, freddo e grigio, le spiagge purtroppo sono deserte già da fine agosto!
La mia gatta Paciocca, avvertendo il repentino cambio di stagione, ha prontamente iniziato a richiedere doppia razione di cibo: promette male, quando i gatti iniziano già a "fare riserva" per l'inverno a fine estate. E i vostri mici, come si comportano in queste settimane?
Spero comunque che la cartolina vi piaccia... e per celebrare lo spirito di questo mese, meteo pazzerello a parte, vi lascio la splendida citazione di Stephen Littleword!


Ci rivediamo il prossimo mese con la cartolina di ottobre, ma mi raccomando: spediteci i vostri "Sketchy Kitty"! Buon settembre a tutti!

venerdì 5 settembre 2014

Selezioni

Roberta:  Sei un compulsivo del disegno a pastello?
Ogni più piccolo evento della tua giornata deve essere con creatività traslato minuziosamente su tela?
Ti diletti ogni giorno (o quasi) nell'arte della riproduzione degli eventi della vita quotidiana con colori ad acqua?
L'odore di pennelli e colori a olio ti suscita un immediato senso di riappacificazione con il mondo?
Se hai risposto di sì alle precedenti domande sei un assoluto e ormai perso ODD (Ossessivo Del Disegno).
Congratulazioni!
Noi stiamo cercando te!
Che la tua passione sia per i pennarelli, per la pittura o semplicemente per gli acquerelli, non ci interessa. L'importante è che ci invii i tuoi capolavori! 

Silvia: No, aspetta! Io non la metterei così! Non mi piace dare l'idea delle arraffa disegni... noi vogliamo che ci aiutino, non che ci regalino! E poi non è detto che i disegni debbano essere per forza con pastelli colorati, pennelli, tele... insomma, non stiamo mica parlando a dei provetti pittori?!?

Roberta: Ok, ho capito!
Sei un appassionato del disegno su carta oleata?
Guardando i volti degli sconosciuti per strada ti domandi perché ce ne siano così tanti non simmetrici?
Riesci a cogliere la brutalità della vita solo con penna e matita?
Sei un dark-fanatico del bianco e nero?
Il seppia per te non è solamente il nero del mollusco di mare?
Se hai risposto di sì alle precedenti domande sei necessariamente un EMO (Espressivo Matit-Ossessivo).
Complimenti!
Noi stiamo cercando te!
Che la tua passione non contempli la luce del sole o semplicemente sei daltonico, non ci interessa! Vogliamo solo un aiuto per la nuova sezione che stiamo per aprire!

Silvia: No, no! Ma ti pare che possiamo dare del daltonico EMO a qualcuno? Non va bene per niente... sembra che li offendi tutti e vuoi arraffare ancora di più! Ma sei matta? Poi se ci pensi, non è solo con carta e penna che si fanno disegni: pensa a internet e le nuove tecnologie, ad esempio!

Roberta: Giusto, sono stata troppo precipitosa!
Sei uno smanettone dei computer?
Solo grazie ad una porta usb o in alternativa un wi-fi  con megasegnale e ADSL iperveloce riesci a sorridere?
Pensi che questa sia la fantasia e in The Sims - nonostante il puntatore verde a forma di diamante sulla testa - riscopri tutta la tua realtà?
Ti sei offerto di appianare le rughe della tua fidanzata con il Photoshop
Se hai risposto di sì alle precedenti domande sei sicuramente un NERD (Neo-Estremista della Realtà Digitalizzata).
Complimenti!
Noi stiamo cercando te!
Che la tua passione sia composta da pixel e onde elettromagnetiche originate dal tuo personal computer - e non onde cerebrali prodotte dal tuo cervello - non ci interessa! Vogliamo solo un aiuto! E per piacere anche un paio di disegni digitali, quando hai tempo e voglia di venirci a trovare sulla Terra!

Silvia: Ma che ti passa in quella testa bacata? Possiamo mica offendere così i nostri lettori?

Roberta: Ohhh... ora basta... diglielo tu cosa vogliamo! Perché io proprio non l'ho capito!

Silvia: Bene! Glielo dirò io!
Signori, signore, lettori, amabili bambini, gatti e gattofili, gente del nord, gente del sud...

Roberta: ...e già stai facendo distinzioni!

Silvia: ...ehm... italiani, popolo di pensatori e grandi disegnatori, amanti dell'arte e della storia...

Roberta: ...del prosciutto e della gloria...

Silvia: Insomma! Io sono seria!

Roberta: E mi pareva che stessi elencando un po' a caso, scusa! Continua! u_u

Silvia: ...amici!
Abbiamo bisogno di voi! E così come per Feline Writers (che a proposito, non avete calcolato di striscio, ma se volete, questo è il momento adatto per partecipare!) vi offriamo, e chiediamo anche, una collaborazione! Abbiamo intenzione di inaugurare una rubrica di disegni - di qualunque tipo - fatti da voi, da voi e i vostri figli, da voi e i vostri mariti e mogli, da voi e i vostri gatti, che parli di felinità! Spazio al talento, dunque! Spazio alla fantasia e alla creatività!
Candidatevi per il mese di ottobre e inviateci i vostri schizzi: verranno pubblicati con gioia nella sezione dedicata, su questo blog!

Roberta: Sì! Come sei bellina! Ti inviano il disegno e tu fai il post grazie alla loro fatica? Tzé... io non sarò stata delicata... ma tu nemmeno! u_u
Io almeno ho contribuito con Cat Tales... insomma, qualcosa la scrivo!

Silvia: Ah, sì? E sai che ti dico? Che IO ti faccio un bel disegno! E non ti permettere di criticarmi, sai? E anzi... lo pubblico per settembre... così ti faccio vedere chi è che non collabora! è_é

Roberta: Ok, ok... non ti alterare! Diciamo che dobbiamo solo trovare un titolo per questa nuova rubrica mensile! Io direi "I nostri disegni"!

Silvia: Non sarebbero solo nostri! *_*

Roberta: Ok, allora "I vostri disegni"!

Silvia: Non sarebbero solo i loro... io ci metto del mio! u_u

Roberta: Uff... come vuoi chiamarlo, allora?

Silvia: "Painting Kitty Cat"!

Roberta: Naaaaaaa... lungo! "Cat's Sketches"!

Silvia: Possiamo cercare un titolo in italiano?

Roberta: No, in inglese sembra più elegante! ^_^

Silvia: Ma non lo è! -_-'

Roberta: Dai, dai... ci siamo quasi...

Silvia: Non so... non so... "Comicat"?

Roberta: Carino! Sì, sì... "Comicat"! :D

Silvia: Saranno quindi tutte foto esilaranti?

Roberta: Ehm... "Sketching Kitty"?

Silvia: Sketchy Kitty!

Roberta: ???

Silvia: Sì... sketchy kitty: gattino abbozzato! Se proprio devono essere schizzi di disegni gatti e se proprio non sono tutti perfetti va bene ricordarlo, no?

Roberta: Beh, non vedo l'ora di vedere che sai fare! ^_^

Silvia: Ti stupirò! ;)

Roberta: Vi aspettiamo Truefelini!

Silvia: Eh, non chiamarli così che poi ci snobbano! A prestissimo!