Buongiorno Truefelini e ben ritrovati al termine delle festività! Oggi si riparte alla grande e per questo vi proponiamo uno specialissimo "feline writer": Luca, del blog
Lukecats. Il suo racconto vi emozionerà, vi coinvolgerà, vi commuoverà; è la storia vera del primo incontro con uno dei suoi gatti, Tommy. Non serve aggiungere altro! Grazie Luca per averlo scritto e avercelo mandato, a tutti voi buona lettura!
***
Stavo esplorando. Giocando. Salii.
Il mondo divenne stretto e buio.
Poi un rombo, una bolla di oscurità.
Venni portato via, senza speranza.
Il mondo perse ogni senso, avevo paura.
Ero solo.
Una
mano potente mi scagliò in aria e mi scaraventò nel baratro. Persi
l'orientamento, caddi sulla terra nera e dura, rotolai senza speranza.
L'asfalto mi graffiò. Spezzò il mio respiro.
Il dolore. Tutto divenne un nero sudario.
Rombi ruggenti intorno a me, sprezzanti ed indifferenti.
Sentivo freddo. Tutto stava perdendo di senso.
Poi, nella nebbia, sentii in lontananza una oscura luce.
"Sono qui, sono vivo".
"E' andato..."
"No!"
Sentii un rombo cupo, stridere, un tonfo.
Qualcuno stava correndo verso di me, lo sentii arrivare, lo sentii urlare dentro.
Tonfi ritmici. Eccolo.
"Tutti e due o nessuno dei due. Te lo prometto"
Qualcuno mi diede rifugio, protezione.
Non ero solo. Sentii un calore, mani timide mi circondarono, tremando.
Una voce mi sostenne, protesse, mentre a suo modo, pregava.
Mi sollevò con grazia e cautela infinita.
Ancora il luogo oscuro, ma stavolta era confortevole.
Non vedevo niente, il respiro rotto, il dolore.
Le sue mani, la corsa, il tonfo di una porta.
La voce stentorea, che non permetteva obiezioni.
"Gattino a terra!"
Fredde
mani su di me, gli odori acri, il freddo metallo sotto di me. Ma c'era
sempre la voce amorevole. Condividemmo la forza, la paura, la speranza.
"Io resto con lui"
Rimanemmo soli e parlò con me, lui non smise mai di parlare con me.
Sentii un sordo strappo dentro di me, devastante, poi non sentii più nulla.
Tutto era freddo e immobile.
Polmone compresso.
Collassai.
Non riuscivo a respirare.
(...)
Tutto perse di significato, stavo morendo.
Ma lui non si arrese. No. Lui non voleva.
Mi massaggiò, mi incoraggiò, mi parlò. Pregò, a modo suo.
Dopo un'eternità, o pochi secondi, qualcosa mi squassò.
Tornai.
Aprii l'unico occhio buono, per un attimo, trovai la forza per un miagolio sottile.
Ma non vidi nulla.
Il mondo era coagulato intorno a noi. Eravamo solo noi due.
Lui capisce. Io capisco.
"Ciao, piccolo"
Sono qui. Con lui.
Lo vedo.
I nostri sguardi si incrociano per la prima volta.
Sono vivo.
Io sono Tommy.
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Tommy, il protagonista di questa storia a lieto fine. |