Oggi proviamo a vedere cosa potrebbe accadere durante il fatidico incontro tra Francino e Bichicco!
Preparazione all'incontro
Dopo avere allestito la stanza neutra e prima di arrivare all'incontro vero e proprio, una "manovra" utile è quella rendere l'umano di casa (cioè Gigia) il ponte che fa da tramite tra Francino e Bichicco. I
gatti si riconoscono dall'odore, quindi Gigia dovrà prender Bichicco, portarlo nella stanza neutra e accarezzarlo per benino, sulla testolina, sulle zampette...
poi dovrà tornare da Francino e farsi annusare. Francino sentirà un altro odore e da questo primo "incontro" si potrà capire come reagisce. Quindi andare avanti in questo modo per i primi tempi (da qualche ora a un paio di giorni).
Gigia starà con Bichicco, si farà inondare di fusette e tornerà da Francino, in un rituale utilissimo che permetterà a quest'ultimo di conoscere/riconoscere i nuovi odori accettandoli.
L'incontro vero e proprio
Il terzo giorno (o comunque quando il gatto di casa sembra essere pronto perché ha accettato il nuovo odore) si potrà azzardare il primo incontro.
La situazione dovrebbe essere la seguente.
Stanza
neutra. Bichicco per sicurezza la prima volta è meglio
sia in un trasportino. Gigia avrà portato un
oggetto personale di Francino in quella stanza (la sua ciotola ad esempio) in modo
che lui possa sentirsi al sicuro. Quindi gli avrà anche portato un
pugno di crocchette e lasciato che lui vedendole ricoconosca che sono sue.
Tranquillizzato Francino, Gigia potrà avvicinarlo alla gabbia (o magari per
curiosità si sarà anche lui già avvicinato) e valutare il suo
comportamento. Trovandosi in un luogo neutro non dovrebbe né soffiare contro Bichicco,
né tentare di attaccarlo. Valutata la situazione come tranquilla, Gigia potrà all'occorrenza aprire la gabbia del cucciolino e lasciare che la natura faccia il suo corso.
Solitamente i gatti adulti non attaccano i cuccioli, perché li riconoscono come indifesi; dal canto loro i più piccoli vorranno subito
fare amicizia e vedranno il gatto adulto come un ipotetico nuovo compagno di
giochi. I piccoli sono impavidi e non hanno problemi a relazionarsi
con gli altri gatti se questi ultimi non avranno dato segni di territorialità (tipo soffiare o
ringhiare come sono soliti i gatti che si sentono attaccati).
Una volta avvenuto il primo contatto Gigia potrà anche azzardare
ad aggiungere una ciotolina per Bichicco accanto a quella che aveva portato
di Francino e vedere se condividono la pappa. Se sarà andato tutto a buon
fine, i due felini faranno amicizia in pochissimo tempo.
L'importante durante i primi tempi è che Gigia faccia in modo da creare un "rito" d'incontro... come ad esempio la pappa. Se entrambi i gatti impareranno a condividere questo momento (che è un bel momento) insieme, allora pace sarà fatta e il gatto adulto avrà accettato l'ospite!
Un buon segno è ad esempio vedere Francino che annusa Bichicco, lo lecca e poi gli volta le spalle: significa che l'accetta ed è sicuro di lui (un gatto non volta mai le spalle ad una minaccia, ma la tiene sempre d'occhio)... il pericolo è passato e Gigia è riuscita perfettamente nell'intento!
L'importante durante i primi tempi è che Gigia faccia in modo da creare un "rito" d'incontro... come ad esempio la pappa. Se entrambi i gatti impareranno a condividere questo momento (che è un bel momento) insieme, allora pace sarà fatta e il gatto adulto avrà accettato l'ospite!
Un buon segno è ad esempio vedere Francino che annusa Bichicco, lo lecca e poi gli volta le spalle: significa che l'accetta ed è sicuro di lui (un gatto non volta mai le spalle ad una minaccia, ma la tiene sempre d'occhio)... il pericolo è passato e Gigia è riuscita perfettamente nell'intento!
Nella sfortunata ipotesi in cui Francino dovesse ringhiare, soffiare e gonfiare la coda la prima volta, è giusto lasciarglielo fare e Gigia non dovrà mai urlare di smettere e dirgli di non farlo. Semplicemente basterà che l prenda di peso e lo porti via.
I gatti non amano i rumori forti (men che meno essere sgridati) per questo motivo meglio non urlare.
In questo sfortunato caso sarebbe utile riprovare il giorno dopo (acquistando "ormoni gatti" in spray - tipo Feliway et similia) e sempre dopo aver accarezzato prima l'uno e poi l'altro - per unire gli odori e renderli odori "amici"- Gigia dovrà avere tanta pazienza.
Esempi di vita vera
Vi riporto qualche esempio (a titolo esemplificativo e tratto da episodi accaduti ed ai quali ho potuto prendere parte) affinché si capiscano le variabilità di comportamento.
1. Maschio adulto già presente in casa incontra cinque cuccioli (tre maschi e due femmine)
Il
gatto maschio che era già in casa quando arrivarono cinque cucciolini
(la mia Mia e i suoi fratelli Teo, Hoover, Faith e Smoky) fu talmente bravo che l'unico
comportamento che adottò fu quello del "malato immaginario"!!! Ogni volta che vedeva i batuffoli gli prendevano degli attacchi di
conati di vomito... ma non vomitava... erano solo conati! Insomma
come facesse finta di stare male!
2. Maschio di 10 mesi già presente in casa incontra cucciolo femmina di 2 mesi
Il mio gattone Paciocco (il gatto che avevo a Napoli) ha un
carattere mansueto e dolcissimo. Durante il secondo anno al liceo, mi
capitò all'uscita da scuola di notare un cucciolino di gatto e decisi di
portarlo a casa (naturalmente non avevo l'esperienza che ho oggi quindi
non ci fu un ingresso graduale del piccolino), ma me ne pentii immediatamente! Paciocco
da lontano cominciò a ringhiare e soffiare come un matto, quindi nel giro di
un'oretta dovetti portar via il nuovo ospite, con buona pace di mia madre. In quel contesto mi resi conto che
Paci stava soffrendo quell'invasione di territorio.
3. Femmina di 7 mesi già presente in casa incontra cucciolo femmina di 2 mesi
La mia Miu, all'arrivo di Mia, ha soffiato per un paio
d'ore... solo un paio d'ore. Ringhiava tutto il tempo, provando anche ad "attaccarla", ma dal giorno dopo già le permetteva di mangiare assieme a lei.
Ogni gatto ha il suo specifico carattere ed in base allo stesso bisogna comportarsi di conseguenza. Tutto sta a
presentare i nuovi micetti con garbo e un po' alla volta, abbinandovi
sempre cose positive (pappa insieme, giochi insieme, coccole e carezze
contemporaneamente). Il resto è sempre bene
lasciarlo fare a loro, alla natura!
L'importante è prender tutto con serenità. I nostri amici animali sanno se siamo preoccupati! Sentono se proviamo ansia, quindi largo spazio ai sorrisi, all'affidarsi a loro e al circondarsi di baffetti curiosi!
L'importante è prender tutto con serenità. I nostri amici animali sanno se siamo preoccupati! Sentono se proviamo ansia, quindi largo spazio ai sorrisi, all'affidarsi a loro e al circondarsi di baffetti curiosi!
NOTA: Le informazioni sopra riporatate sono semplice frutto di studi personali accumulati durante gli anni, grazie ad articoli e letture che hanno potuto arricchire la mia conoscenza in tale ambito. Per questi motivi non devono essere assolutamente sostituiti ai consigli del veterinario. Solo tale figura professionale potrà consigliarvi nel migliore dei modi!